Campo rifugiati di Bubukwanga

Ogni giorno, in tutto il mondo, la gente comune deve abbandonare le proprie case per paura della morte o sotto la minaccia della persecuzione. Molti scappano senza preavviso, prendendo solo ciò che possono trasportare. Molti non torneranno mai. Attraversano il confine, alla ricerca di sicurezza e di aiuti umanitari, mettendo le loro vite e il loro futuro a rischio.

Questo è ciò che sta accadendo nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), a causa della lotta tra ribelli e militari M23.
Nella provincia del Nord Kivu, nel luglio 2013, quando le ostilità tra i due gruppi si sono riaccese, 40.000 – 50.000 persone hanno attraversato il confine per rifugiarsi in Uganda.

Vicino al villaggio di Bundibugyo, situato a circa 7 km entro i confini dell’Uganda, è stato istituito grazie  all’Alto Commissariato per i rifugiati il campo profughi di Bubukwanga. Questo spazio che è stato progettato solo per 12.500 persone, ne ospita più di 25.000. Bubukwanga è solo un campo di transito dove i rifugiati restano per poche settimane prima di essere trasferiti in un campo permanente, come Kyangwali, a 150 km di distanza. Ma con il deteriorarsi della situazione in RDC, il numero dei nuovi arrivi al campo di transito è in aumento, fino a 300-500 persone al giorno. In questa situazione di emergenza, le operazioni di trasferimento, nonché l’assistenza sanitaria e la fornitura di strumenti e prodotti alimentari di base, sono insufficienti.


  • Cliente: Medici Senza Frontiere
  • Data: agosto 2013
  • Fotografie di: © Fulvio Bugani
  tutti i diritti sono riservati

Questo reportage, realizzato in collaborazione e per conto di Medici Senza Frontiere, è stato presentato al Word Press Photo (edizione del 2014) ed è stato esposto presso l’Istituto Internazionale di Giornalismo al L’Avana (Cuba) per una mostra sul campo rifugiati in Africa.