I pescatori di Lamalera

Un’autentica testimonianza di una tradizione ancestrale che sta scomparendo. il reportage racconta infatti la pesca di sussistenza agli animali marini fatta ancora secondo i metodi tradizionali. Il villaggio di Lamalera, arroccato sulla costa meridionale dell’isola di Lembata, in Indonesia, rimane infatti uno dei pochi luoghi al mondo dove viene ancora praticata la caccia a balene, delfini, orche, squali, marlin, mante e tartarughe utilizzando solamente arpioni di ferro montati su canne di bambù, che vengono conficcati nel corpo delle prede avvistate dalle piccole imbarcazioni a vela e a remi. Qui la pesca diventa una vera e propria lotta alla pari tra la preda e il pescatore che dà dimostrazione della propria abilità e coraggio lanciandosi sull’animale per tentare di catturarlo utilizzando solo l’arpione. Non sempre è l’animale a soccombere e a volte sono gli uomini a rimanere uccisi o gravemente feriti.

Dato che il territorio su cui sorge il villaggio è tendenzialmente roccioso e dispone di ben pochi terreni produttivi, ancora oggi la pesca è la più importante fonte di sussistenza. Tutto ciò che viene catturato viene mangiato fresco o fatto essiccare per essere consumato durante le stagioni in cui non è possibile pescare. Questo tipo di pesca ancestrale, che ha la forma di un rituale ricco di superstizione e sacralità, rimane da secoli sostanzialmente immutato e si tramanda di generazione in generazione, di padre in figlio da quasi seicento anni.


  • Location: Villaggio di Lamalera, Isola di Lembata, Indonesia
  • Data: agosto 2011
  • Fotografie di: © Fulvio Bugani
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Questo reportage è stato pubblicato sul National Geographic Italia nell’edizione web.